Albrecht Penck

A. Penck, pseudonimo di Ralf Winkler, nasce a Dresda, nell'allora Germania nazista, nel 1939. Perché artista contestatore e sovversivo non viene ammesso prima all'Accademia di Dresda poi a quella di Berlino Est. Studia quindi filosofia, storia delle religioni, scienze, musica e coltiva da autodidatta la passione per la pittura. Nel 1963 si trasferisce a Berlino Est e nel 1970 partecipa alla fondazione del gruppo Lucke. Studia assieme ad un gruppo di pittori neo-espressionisti e diventa uno dei principali esponenti della "Nuova Figurazione" con Jörg Immendorff, Georg Baselitz e Markus Lüpertz. Dopo un primo periodo di neo-espressionismo infuriato, che si concretizza nel tracciare le figure in modo tipicamente infantile, sfruttando un cromatismo esasperato, i segni di Penck, negli anni 70, divengono ancora più primordiali, così da sancire una sorta di primitivismo della ragione. Traccia ominidi stilizzati e simboli elementari, prediligendo, per le sue opere, l´uso del bianco e del nero. Si dedica anche alla scultura, utilizzando il marmo, il bronzo e il legno, materiale caro agli artisti del nord Europa. Trasferitosi a Berlino Ovest nel 1972, è incluso in diverse mostre a fianco di pittori e scultori come Gerhard Richter, Anselm Kiefer, Georg Baselitz, Jörg Immendorff, Markus Lüpertz, Sigmar Polke, Ulrich Rückriem, Jochen Gerz e alla performance artist Rebecca Horn, e condivide esperienze espositive con artisti italiani come Mimmo Paladino,Michelangelo Pistoletto, Sandro Chia, Gian Ruggero Manzoni, Enzo Cucchi e Nicola De Maria. Nel 1980 apre uno studio a Londra dove ancora risiede.   Partecipa a diverse esposizioni di livello internazionale, tra cui Documenta 5 di Kassel, nel 1972, la Biennale di Venezia, nel 1984, e Documenta 9 di Kassel, nel 1992.

Opere di Albrecht Penck