Fernando Botero

Fernando Botero nasce il 19 aprile 1932 a Medellin (Colombia). Nemmeno adoloscente, si iscrive ad una scuola per toreri, dove rimmarrà per due anni. Non a caso la sua prima opera  conosciuta sarà proprio un acquerello raffigurante un torero. A soli 16 è già disegnatore per "El Colombiano", il giornale più di prestigio della sua città. La sua prima "personale risale al 1951 e ha luogo a Bogotà. Ventenne, parte per l'Europa e raggiunge la Spagna. Si ferma prima a Barcellona, poi a Madrid dove si iscrive all'Accademia San Fernando. Dopo un anno inizia la fase parigina, ma è deluso da quella stessa avanguardia francese che tanto lo aveva affascinato in Colombia, così passa la maggior parte del suo tempo al Louvre studiando i quadri dei maestri antichi.La stessa predilezione per l'antico la manifestò a Firenze, all'Accademia San Marco: lavora con una fortissima inflessione rinascimentale, ispirandosi a Giotto e Andrea del Castagno. Viaggia verso Arezzo per conoscere meglio i dipinti di Piero della Francesca, per poi girare buona parte del nord Italia. I saggi di Berenson e le lezioni di Roberto Longhi aumentano il suo entusiasmo per l'arte rinascimentale. Nel 1955 Botero rientra a Bogotà, con venti nuovi lavori realizzati durante il suo soggiorno in Italia. Due mesi dopo organizza, nella Biblioteca Nazionale, un'esposizione delle opere fiorentine ma la critica, attenta soltanto alle tendenze artistiche predominanti nelle gallerie di Parigi, reagisce con severità.Nella seconda metà degli anni '50 vive tra Messico e Stati Uniti prima di tornare a Bogotà nel 1958 in quanto nominato "Professore" dall'Accademia d'arte. All'XI Salone vince il primo premio, presentando il suo miglior dipinto realizzato fino a quel momento: è la Alcova nuziale, omaggio a Mantegna, libera interpretazione dei famosi affreschi presenti nel palazzo Ducale di Mantova.Durante l'anno successivo presenta al XII Salone Colombiano l'opera Apoteosi di Ramon Moyas (campione nazionale di ciclismo), vince il premio Guggenheim International e in rappresentanza del suo paese partecipa (con Enrique Obregon ed Eduardo Ramirez Villamizare) alla V Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1960, invece, una giuria di esperti lo nomina rappresentante della Colombia nella II Biennale del Messico. Poi Botero lascia nuovamente il suo paese, per trasferirsi a New York. Il Moma acquista la prima versione di Monna Lisa a 12 anni, unica opera figurativa presente nelle collezioni dell'artista: la esporrà nel 1963, mentre al Metropolitan Museum è esposta la Monna Lisa di Leonardo.Gli anni dal 1966 al 1969 li trascorre tra la Colombia, New York e l'Europa. È in questo periodo che si sente attratto da Manet, di cui interpreta ripetutamente - a modo suo - il famoso Dejeuner sur l'herbe; ma anche lo affascina Bonnard, con i suoi quadri che ritraggono donne al bagno. Nel 1973 l'artista lascia New York e si trasferisce a Parigi, dove inizia a realizzare le sue prime sculture. Nel periodo 1978-1981 mostre retrospettive si svolgono in Belgio, Norvegia, Svezia e Stati Uniti. Nel 1983 il Metropolitan Museum acquista Danza in Colombia. Da quest'anno in poi, durante il periodo estivo l'artista si stabilisce a Pietrasanta, in Toscana, dove lavora le sue sculture nelle fonderie del luogo. È un momento di grazia per il pittore, ormai artista affermato di fama mondiale. Si susseguono le decorazione, le mostre personali, antologiche. Il successo è però macchiato dalla tragica scomparsa in un incidente stradale del terzo figlio Pedro, cui dedicherà molte sue opere. Nello stesso incidente Fernando Botero perse l'ultima falange del mignolo della mano sinistra, ciò che lo spingerà a scolpire più volte enormi mani. Il 21 ottobre 2007, sempre a Pietrasanta, vengono rubate delle statue di bronzo per il valore di circa 4 milioni di euro. Le opere si intitolano "Adamo", "Il cane", "Gatto codone", "Donna con mano nei capelli", "Ballerina vestita", "Ballerina in movimento" e "Passero". Attualmente buona parte dei ladri sono ancora ignoti, ma nel maggio 2008 due delle statue sono state ritrovate e i responsabili arrestati.

Opere di Fernando Botero