Giuseppe Martucci

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Cinquantanni orsono insegnavo a Roma,e o poi ad Arezzo,Firenze,Mantova e Zurigo,all accademia di belle arti,titolare della cattedra di affresco;ho una lunga militanza con la didattica artistica,per la quale la mia,è stata veramente vocazione.   Per tutti questi anni di dedizione con cui ho rivelato le recondite armonie dell incoscio   ed il fascino morboso del colore,più che insegnare a imitare la natura esteriore,a copiare   un qualsiasi modello oggettivo,h o insegnato alle centinaia di giovani,di guardare dentro se   stessi,per esprimere tutto il complesso mondo esistenziale della dimensione del mondo del sogno.   E devo riconoscere,compiaciuto,che Giuseppe Martucci,che anni orsono ebbi la ventura di conoscere,fortuitamente ad una mia mostra,h a rivelato una personalità artistica singolare,   dotatissima,ipersensibile e assai complessa.   Era autodidatta ed aveva fin da bambino cercato di dipingere istintivamente ciò che sentiva nella propia anima,tormentata ed assetata di vita e d amore.   Non h a mai fatto pittura di genere naturalistico,ma h a sempre cercato una sua poetica   formale ,tra simbolismo cubo futurista,al di fuori di tutti schemi strutturali ed ortodossi   del cubismo e del futurismo,che tanto lo seducevano,per le istanze dinamiche e per il furore cromatico dei contrasti coloristici.   In questi ultimi anni in cui mi h a seguito,Martucci h a acquisito e chiarito dentro sé,l istanza formale di un principio di astrazione dalla realtà   esteriore,per privilegiare tutto un suo mondo fantastico e onirico,dove il furore sentimentale dei suoi sentimenti di giovane incompreso,sicuramente con carichi emotivi che   vanno ben oltre la normalità quotidiana di un essere umano,con tutto questo bagaglio esistenziale,non comune,egli h a saputo raggiungere dei risultati straordinari,con un ostinazione e dedizione totale all arte,sua fedele compagna di una vita tribolata,fatta di rinunce e di quotidiane miserie.   Per me è un privilegio aiutarlo,con tutto quello che gli posso offrire,tele,colori,pennelli   carta da disegno,pastelli ed altro,perche egli mi ha gratificato,con dei risultati artistici di   eccezionale e rara potenza espressiva,con cui ci rivela il suo il suo immenso talento   di artista nato.   Sicuramente è uno degli artisti giovani,e appena trenttottenne,più dotati ed originali che io   ho cercato di plasmare senza snaturare la personalità artistica,onirica,complessa,   ma dotata di una poetica lirica e sentimentale,con cui modella forme liberatorie,permeate di interiore dinamismo.   Protagonista della sua ricerca artistica,che può rivelare delle affinità ideali con l orfismo di un Delaunnay,è l uomo,ma soprattutto la donna,l eterno femminino che diviene essenza   del suo mondo onirico.   Piu che essere influenzato dai furori cromatici e dinamici del mio cubo futurismo,drammatico e romantico,di cui ha assorbito,certamente ed inevitabilmente,qualche elemento plastico   ,però rivisitato con la sua rabbia in corpo,vuole esprimere sempre la sua trascindentale   esigenza dei sentimenti umani,dove l amore diviene il protagonista assoluto.   E tutto il mondo fantastico ed irrazzionale della sua febbricitante mente vulcanica,che lo prende per mano e lo guida per i meandri inquieti e soventi drammatici,della sua interiore   natura ipersensibile e umanissima di artista e di poeta.buon lavoro ed esprimi sempre,Giuseppe,ciò che il tuo animo nobile e generoso cuore ti detta:questa e la via maestra della nostra arte,il tuo maestro.  

Opere di Giuseppe Martucci

  • Olio ed encausto su tela
    220x200cm
    2015
  • Mostre di Giuseppe Martucci

    2017 - mostra permanente c/o Villa Pavarini (Villa Demoll, Brugneto Reggiolo - Reggio Emilia)

    2017 - "L' uomo verso l'alieno", Mostra permanente c/o Museo Guareschi (Brescello - Reggio Emilia) - fino al 30 luglio
  • Testi Critici su Giuseppe Martucci

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