Marco Abisso

Marco Abisso (Milano, 1980) ha frequentato il corso di scultura, presso l'Accademia di Brera nel 2003, laureandosi a pieni voti (110 e lode), con una specializzazione in fotografia. Conclusi gli studi è stato in UK per diversi anni, dove ha continuato a produrre la sua prima serie di fotografie in bianco e nero, incominciata durante gli studi, dal nome “Street is Not an Art Opportunity”(1998-2012). Questo ciclo di immagini scattate con una reflex non digitale, tratta come unico soggetto la strada e i segni che s'impressionano sull'asfalto di importanti città del mondo. Per comprendere meglio questo artista è utile sapere che essendo cresciuto negli anni novanta, ha necessariamente preso parte come “writer” alla prima stagione del graffitismo milanese con lo pseudonimo di ZAIO-K della S.A.K. crew. Questa seconda chiave di lettura, anche se non ostentata nel suo lavoro, permette di comprenderne alcuni aspetti riguardanti il ciclo di opere pittoriche“Self Paintings”(2014-18), nel quale è dominante l'impiego di vernice spray, oltre che di catramina e di acido per incidere i vetri. Già nel 2009 realizza la sua prima personale presso la galleria Alessandro Demarch di Milano con una performance audio-video multimediale. E nel 2011 ottiene la sua seconda mostra personale presso la medesima galleria, nella rinnovata sede di via Ventura, esibendosi ancora una volta in una performance nella quale, tramite una dima da lui realizzata, piega a mano tubi di ferro lunghi fino a cinque metri, a forma di spirale. Grazie a ciò, di lì a poco, darà inizio alla serie “KosmIcones”(2011-18). Abisso inizia a far parlare di sé, aggiudicandosi il primo premio della sezione scultura del RICOH Prize 2013, organizzato dalla filiale italiana della multinazionale nipponica. Qui vince con l'opera “The Anthology from an Estinguished Fire”, nella quale è rappresentata un'Italia carbonizzata composta da un mosaico di scorie del ferro, fissate all'interno di una teca di vetro e rottami di metallo. Quest'opera, che dopo la mostra allo Spazio Oberdan viene acquisita nella collezione della RICOH, fa parte della serie “Slags and Shrouds” (2009-18), realizzata ricavando scorie, tramite la saldatura di lastre di ferro. Nel 2014 partecipa alla mostra “Giovani Scultori alla Permanente”, tenutasi presso il Museo della Permanente di Milano, con l'opera “Overcrowdin” facente parte della serie citata poc'anzi. Sempre nel 2014 vince il premio di “The Eyes”, un contest televisivo ideato da una nota TV privata milanese e nel 2015 viene così invitato a presentare il proprio lavoro presso la galleria di Primo Marella a Milano. Ancora nel 2015, è il primo a inaugurare con una personale, una serie di mostre sponsorizzate da Mondadori, aventi luogo presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano. Infine nel 2018 realizza la sua ultima personale dal nome “Psiche Pathos”, che ha avuto luogo nei suggestivi sotterranei del Museo Civico del Castello di Monastero Bormida, Asti.

Opere di Marco Abisso