Leonardo Ciccarelli

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E' nato a Macerata nel 1958, dove vive ed opera, e fin dalla più giovane età ha dimostrato particolare versatilità nel disegno. A Macerata ha operato sotto l'esperta guida dei maestri Vincenzo Monti ed Umberto Peschi, apprendendo da questi ultimi le tecniche artistiche. Ha partecipato a numerose mostre, sia in ambito nazionale che all'estero, ricevendo particolari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte del pubblico e della critica più qualificata.  I suoi quadri sono stati esposti in oltre 50 mostre organizzate, tra le altre località, a Roma, Nizza, Milano, Ferrara, New York, Torino, Bari, Osaka, Parigi, Bologna, Cannes, Venezia, Carpi, Cremona.  Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero (Stati Uniti d’America, Giappone, Germania, Francia).
contatto personale: www.ciccarellileonardo.it

Opere di Leonardo Ciccarelli

Intervista video

  • Mostre di Leonardo Ciccarelli

    2/96  Tirrenia, Continental Arte
    7/96  Venturina, Etruriarte
    8/96  Numana, La Costarella
    10/96 Nizza, Abela Regency
    1/97   Arte in Video, Miami
    3/97   Milano, Galleria Modigliani
    4/97   Premio Città d’Arte “Grazzano Visconti” – Teatro del Castello – Primo class. Sez. Neo Espressionismo
    9/97   Lido degli Estensi – Europ’Art Group
    12/97  Piacenza, Pinacoteca d’Arte contemporanea Città di Piacenza
    1/98    Ferrara, Galleria d’Arte Moderna “Alba” – Premio Filippo De Pisis 1998 – Primo classificato
    4/98    Premio Città d’Arte “Grazzano Visconti”  - Terzo classificato
    7/98    Ferrara, Galleria d’Arte Moderna “Alba” – Premio Cosmè Tura – Secondo classificato
    9/98    Lido degli Estensi – Europ’Art Group
    2/99    Ferrara, Galleria d’Arte Moderna “Alba” – Premio Filippo De Pisis 1999 – Primo classificato
    3/99    New York, Javits Convention Center – Artexpo 1999
    6/99    Numana, premio Riviera del Conero
    7/99    Ferrara, Galleria d’Arte Moderna “Alba” – Premio Cosmè Tura 1999 – Primo classificato
    6/00    Torino, Galleria La Telaccia – Primo classificato Sezione pittura
    6/00    Rimini, biennale nazionale città di Rimini
    3/01    New York, Javits Convention Center – Artexpo 2001
    3/01    Expo Arte Bari
    4/01    Grand Hotel Passetto Ancona
    5/01    Hotel Federico II Jesi
    7/01    Arte Expo Jesolo
    9/01    Forlì, Palazzo Albertini – Concorso Nazionale “Città di Forlì”
    12/01   Vada (LI), concorso “Natale a Vada 2001” – Primo classificato
    03/02   Osaka (Giappone), Afs Museum
    06/02   Vada, 3^ Edizione Biennale Regione Toscana 2002
    11/02   Grosseto, Città di Grosseto 2002
    12/02   Comune di Fiorenzuola D’Arda, Teatro Verdi
    10/03   Porto Sant’Elpidio (AP), Villa Baruchello, premio “San Crispino”
    03/05   Parigi, Galleria Art’et Miss
    12/05   Bologna, sala Silentium
    7/2006  Ferrara, Cacciavite
    2/2007 Mandelieu Cannes (Francia), Biennale Ermitage du Riou
    12/2008-1/2009 New York, Agora Gallery
    11/2009 Cremona, Galleria Spazio Immagini Arte, mostra “Luce, colore, anima”
    12/2009-1/2010 New York, Agora Gallery
    8/2013 – Venezia, Ca’ Zanardi
    5/2014 – Parigi, Art Shopping - Carrousel Louvre
    6/2014 – Roma (Facoltà Architettura La Sapienza), Esposizione Triennale di Arti Visive Roma 2014 – Tiltestetica
    11/2014 – Roma (Biblioteca Nazionale Castro Pretorio), Esposizione Triennale di Arti Visive Roma 2014 – Last Paradise
    4/2015 – Roma,  Complesso di Sant’Andrea al Quirinale – Teatro dei Dioscuri – Artisti Contemporanei tra Castore e Polluce
    8/2015 – Venezia, Galleria San Vidal – Campo San Zaccaria – Grand’Art
    8/2015 – Venezia, Galleria San Vidal – Campo San Zaccaria – Magica Venezia-Cinema
  • Testi Critici su Leonardo Ciccarelli

    Leonardo Ciccarelli nasce a Macerata, pittore affermato in Italia, dove ha seguito le orme dei suoi maestri Vincenzo Monti e Umberto Peschi, ma anche a livello internazionale, figurando le sue opere in collezioni straniere in Giappone, negli Stat Uniti, in Francia.
     
    Pittore appassionato, sensibile, devoto al credo della “bella pittura”.
     
    E’ un fedele seguace di un’arte ispirata ancora alla purezza della natura, lontana cioè dalle bruttezze e dagli orrori che, soprattutto dal secondo dopoguerra, ne hanno rappresentato i soggetti più favoriti.
     
    Egli è amante del creato, lo dimostra anche nelle sue esperienze di vita tra le quali figura la scalata del Conero senza alcuna attrezzatura tecnica.
     
    E’ proprio la stessa natura che diventerà protagonista indiscussa dei suoi quadri, senza chela presenza umana la declassi a ruolo marginale.
     
    Dipinti con raffigurazioni silenziose, placide, calme, eppure così briose.
     
    Le sue tele sono un trionfo di gioia, di spiritualità materializzata, che ha perso i propri connotati mistici nell’oggettualità.
     
    E’ un connubio, quello che davanti allo spettatore si svela, di energia materica e forza comunicativa.
     
    Nell’opera “Memorie” il celeste e il bianco si uniscono, si sposano, si completano vicendevolmente, pur rimanendo separati. Sono macchie di densità materica separata, che si abbracciano senza fondersi.
     
    Forse ad essere qui evocato è il ricordo di quelle mattine d’estate in cui il mare sembra unirsi al cielo, confondendosi in una pasta di colore azzurro intenso o forse, invece, è solo il cielo quello raffigurato dall’artista; un cielo tuttavia non perfettamente amalgamato ma scandagliato con la forza della riconoscibilità illusoria.
     
    L’opera ricorda per alcuni versi i pittori Nabis, quei seguaci di Gaugain, che, stando all’etimologia ebraica del nome, si sentivano dei profeti (questo è il significato del nome dato da uno di loro all’intero gruppo) e come tale agivano sempre in bilico tra un credo religioso e pagano della natura.
     
    Dal punto di vista metodologico Leonardo Ciccarelli può essere paragonato ai pittori divisionisti dell’ultima generazione dell’Ottocento, quella di Morbelli e di Segantini, in cui si privilegiava un paesaggio incantato, ricco di evocazioni sentimentali, di melodie armoniose, volto da indagare i misteri della natura.
     
    I pittori divisionisti andavano dritti alle radici del linguaggio pittorico, scomponendone la prima lettera del suo alfabeto: il colore.
     
    Questo metodo permetteva di rendere in modo più diretto e sincero gli aspetti più intimi, più profondi e umani legati al paesaggio, come la fantasia e il sogno.
     
    E’ una pittura, quella di Leonardo Ciccarelli, meno scientifica del puntinismo e meno accademica della tradizionale pittura su tela, che vede come parte iniziale quella del disegno preparatorio; il nostro artista lascia, infatti, molto più spazio al caso e molto più terreno all’inconscio.
     
    Energia primordiale quella che riesce a sprigionare, che, seppur mitigata dal candore dei colori usati, lascia tuttavia spazio ad un segno espressionista, carico di pathos e vibrazione, che si può in parte accostare al tratto emotivo più volte usato da Van Gogh.
     
    Una frase detta da Van Gogh mi ha in qualche modo riportato alla mente il fare pittorico di Leonardo Ciccarelli, ossia: “L’arte è l’uomo aggiunto alla natura, natura, realtà, verità, ma con il significato, il concetto, il carattere che l’artista sa trarne, al quale dà espressione, qu’il dègage, che libera e interpreta”.
     
    In quest’opera così serena, così gaia, è del tutto assente il buio, il cupo, la malinconia, la tristezza. E’ una pittura di luce, una pittura solare.
     
    La perfetta riconoscibilità delle cose del mondo è eliminata per lasciare spazio ad una suggestione più intima, se non perfino metafisica, in cui a prendere corpo non sono le cose in sé ma la visione che il sognatore immortale, che alberga in ogni uomo, vorrebbe.
     
    Le uniche regole che il nostro artista segue sono quelle dettate dal proprio istinto, ossia ciò che egli prova e percepisce come autentico.
     
    C’è libertà nella pittura di Leonardo Ciccarelli, c’è poesia ed amore, non mera architettura o progettazione schematica, ma una letteratura delle emozioni.
     
    Nella sua produzione il ritmo è gradevole, cadenzato, posato eppure vivace e vitale. E’, quella che viene messa in scena, una danza di colori, di suoni dolci, di rime baciate.
     
    Probabilmente l’abilità che il nostro artista ha è quella di non camuffare, di non mascherare con strani artifici la natura.
     
    E’ il colore a generare le forme, a renderle vive e presenti davanti ai nostri occhi.
     
    E’ il colore, declinato nelle sue tinte essenziali a definire il visto e il vissuto.
     
    Libertà cromatica, quella che l’artista mette in campo, che si avvicina ad una libertà di stile, ad una velocità che si avvalora dei colpi rapidi con cui è stesa la materia pittorica.
     
    La sua arte, per la resa formale nel suo risultato finale, si avvicina alla tecnica usata dai pittori della FingerPaint, di cui Tayler Ramsey è un degno esponente; questi fanno uso delle dita per sentire il contatto con la pasta materica della pittura per stendere il colore, creando l’effetto di piccoli tocchi veloci e dinamici esattamente come è l’effetto creato da Leonardo Ciccarelli.
     
    Leonardo Ciccarelli vola lungo la rotta che passa il confine tra il formale e l’informale dove non si capisce se è la forma a perdere consistenza o se l’informe ad assumere corporeità.
     
    Siamo coinvolti, immersi, rapiti dalla luminosità dei colori, dal gioco rapido della mano che ha tratteggiato quelle linee e dato vita a quelle forme.
     
    In questo quadro c’è realtà e fantasia, c’è concretezza, ma anche sogno, c’è il desiderio di un mondo migliore e la certezza che questo ideale sia oggi ancora possibile e realizzabile.
     

     
    Federica Peligra – Catalogo della mostra “Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma 2014” - Last Paradise - a cura di Daniele Radini Tedeschi (Editoriale Giorgio Mondadori)