Virginia Iarocci

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Vivo a Milano. La mia professione principale è l'insegnamento. Lavoro in una scuola primaria di Cologno Monzese, e, per grande passione, dipingo nel tempo libero. Mi sono interessata all'arte fin dalle scuole superiori quando la mia professoressa, molto esigente e preparatissima, trasmetteva a noi studenti la sua dedizione infinita e l'amore per il “bello” esplicato nelle forme più svariate. Dall'analisi delle opere d'arte si passava alle produzioni personali nelle quali ciascuno esprimeva al meglio le sue capacità e affinava le tecniche acquisite nel corso degli anni di studio; cominciai da quel momento a capire quanto fosse liberatorio e altamente gratificante poter esprimere se stessi in una forma così magica e creativa come quella del disegno. Cominciai a realizzare qualche dipinto con i colori a tempera, poco fiduciosa del risultato, ma, contrariamente alle mie aspettative, la prof mi premiò facendo esporre un paio dei miei lavori alla mostra collettiva organizzata nell' istituto. Fu la mia prima inaspettata soddisfazione. In questi anni, inframezzati da svariate vicissitudini della mia vita, ho continuato a coltivare la mia passione realizzando disegni e dipinti con l'utilizzo di tecniche diverse: inizialmente prediligevo il disegno a matita o carboncino in bianco e nero, poi, nel tempo, capivo che il solo tratto della matita non bastava ad esprimere una mia emozione; l'emozione è colore, è movimento, è fantasia, è uno stato d'animo che io trasmetto sulla tela dandogli la mia forma. In un quadro, sia esso ritratto o paesaggio, io trasferisco le mie emozioni che sono tanto forti quanto intensa è la quantità di colore usata. Tendenzialmente amo i colori decisi, pastosi che delineano in modo più preciso l'immagine che voglio rappresentare; ho ammirato e ammiro tuttora i visi di Gauguin, di Picasso o di Chagall, ma anche quelli più dolci di Renoir o Monet. Apprezzo anche i dipinti del Masaccio dove l'aspetto drammatico emerge spiccatamente in molti suoi lavori ( vedi per es. La cacciata dal paradiso). Queste opere mi hanno influenzata nello stile, nell'uso del colore ed anche nelle tematiche rappresentate, tuttavia, i modelli dei “grandi maestri” credo siano un passaggio inevitabile per crescere e maturare artisticamente. Forse non ho parlato molto delle mie opere, ma posso dire che rappresentare un paesaggio, un ritratto, dei fiori, significa per me, esternare un'emozione, uno stato d'animo che in quel momento non so esternare in altro modo. Posso esprimere la mia rabbia, la gioia l'amarezza la malinconia nei rossi, nei blu o nei gialli più intensi usando un linguaggio che non ha bisogno di parole,ma solo di segni. E' il linguaggio che arriva direttamente al cuore.

Opere di Virginia Iarocci

  • Acrilico su tela
    60x70cm
    2016
  • Mostre di Virginia Iarocci

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  • Testi Critici su Virginia Iarocci

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