Intervista Alessandro Bonamassa – ARTISTA EMERGENTE

Il nostro network di artisti emergenti cresce sempre di più, offrendovi la possibilità di scoprire nuovi talenti artistici italiani e non solo. Oggi abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con Alessandro Bonamassa, uno degli artisti emergenti che il pubblico ha maggiormente apprezzato.

 

Quando hai cominciato ad approcciarti all’arte?

Sono sempre stato affascinato dal mondo dell’arte. Già da bambino ricopiavo figure e puppets di ogni genere, a scuola poi dopo aver scoperto Keith Haring, Warhol, Pollock ho iniziato ad interessarmi molto di più al mondo dell’arte.
Il contatto più diretto è avvenuto con la scoperta dei graffiti e della street art, sopratutto dopo il mio trasferimento a Milano; da li, il passo che mi ha portato dentro questa corrente artistica è stato breve. Ero affascinato dall’eleganza e dalla ricerca stilistica del writing, ancora oggi mi sorprendo e mi soffermo a guardare una bella parete dipinta.

Che rapporto si crea tra te e le tue opere?

Il legame che si crea con i miei lavori è molto forte, ogni mio quadro rispecchia una parte o più parti di me. Quando dipingo non uso schemi tecnici ne regole preimpostate, mi lascio guidare completamente dalle sensazioni ed emozioni che provo in quel preciso momento. Come si dice in gergo, creo in freestyle e lo studio è il passaggio successivo. Creare diventa una valvola di sfogo più che un passatempo proprio perché cerco di imprimere su tela i miei stati d’animo, le mie sensazioni, le mie paure. È questo il motivo che rende ogni mio lavoro unico e diverso dagli altri.

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Tu nasci come writer, una figura artistica appartenente alla cultura hip-hop spesso associata al vandalismo. Ad oggi, secondo te, ci sono dei miglioramenti da parte dell’opinione pubblica riguardo questa forma d’arte?

Per come la penso io, qui in Italia qualche passo avanti si sta facendo ma siamo ben lontani dai canoni oltreoceano. In America, ma in realtà anche in alcuni Stati Europei, i writer che hanno dipinto “illegalmente” pareti, muri e treni vengono riconosciuti come veri e propri artisti ed espongono in musei e gallerie d’arte. Questo a conferma che se la si apprezza come forma d’arte e corrente artistica, diventa vera e propria cultura.
La questione è come possono apprezzare questa forma d’arte se non se ne parla abbastanza; questo è il problema che sussiste sopratutto in Italia. Qui da noi è basso il numero di persone disposte a riconoscere il writing come forma d’arte.
Anche se alcuni editori e media in generale stanno iniziando ad interessarsene, l’opinione della gente rimane pressoché invariata, l’accostamento “writer = vandalo o devastatore” è ormai automatico.
Si generalizza dicendo che tutti i writer creano opere d’arte, è vero, ma altrettanto dicendo che tutti i graffiti siano opera di gente senza rispetto. Si deve tener conto di molti fattori che determinano il processo artistico del writing, tra cui la visibilità, la ricerca stilistica, il confronto e l’impatto sulla società, la mancanza di spazi e così via. Che lo si riesca a capire o meno il writer riporta un messaggio e non sempre negativo.
Credo ci sia un grande bisogni di informare le persone in maniera migliore e costante sul writing e la street art cercando di non reprimere questa forma d’arte seppur complessa e talvolta controcorrente.

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Definisci l’arte contemporanea con tre parole.

A mio avviso l’arte contemporanea è diventata per sempre più SORPRENDENTE,le innumerevoli scoperte ed evoluzioni continuano a portare sempre più novità e bellezza visiva. Nascono ogni giorno capolavori eccezionali in giro per il mondo con qualsiasi tipo di tecnica e strumento. 
Poi userei come altra parola RICCA, l’arte è cultura e ancora oggi getta le basi della nostra cultura e della nostra quotidianità, essendo diventata più accessibile e portatrice di messaggi importanti su temi a volte scomodi da affrontare.
Come ultima dico IGNORATA, un po’ forte come parola lo ammetto ma per fa capire quanta poca importanza e poco coinvolgimento c’è da parte dell’opinione pubblica verso una materia di vitale importanza e bellezza e sopratutto in continua mutazione. Basti pensare la proposta di diminuire le ore di studio di storia dell’arte nelle scuole…

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