Intervista a Richard Silvaggio – ARTISTA EMERGENTE

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Oggi vogliamo presentarvi Richard Silvaggio, artista emergente originario di Melbourne (Australia).

Cosa ti ha fatto avvicinare all’arte?

L’arte è un elemento che mi accompagna fin dall’infanzia. L’essere stato figlio unico fino all’età di 12 anni mi ha istintivamente portato a trovare la compagnia fraterna nell’immaginazione, nel dialogo ad alta voce, nell’invenzione di un amico invisibile col quale comunicare e soprattutto, nel disegno.

Questo processo interiore, per una sorta di piacevole abitudine è diventato la chiave che mi permette di elaborare ciò che artisticamente dipingo. Ricordo di aver avuto subito il fascino del macabro, del brutto, dell’insolito e la cosa si è in qualche modo protratta fino ad oggi.

Che cos’è per te l’ispirazione?

L’ispirazione, la scelta del soggetto è sempre frutto di un ragionamento linguistico. Attraverso l’utilizzo di un termine o di una frase, riesco a visualizzare l’immagine che andrò successivamente a dipingere.

Fin dall’inizio del periodo accademico ho sempre giocato con i termini e con i suoi significati, accostando oggetti esterni all’opera pittorica; questo modo di creare è presente nella costruzione delle mie ultime opere pittoriche.

Osservando le tue opere è impossibile non notare la scelta dell’uso esclusivo del bianco e del nero, un gioco che rende i tuoi dipinti “scultorei”. Il tuo vivere a Carrara, patria del più pregiato marmo, ha influito in questo tuo modo di lavorare?

Carrara rimane solamente la città in cui vivo e lavoro, non ha alcuna influenza sul concetto pittorico sul quale sto lavorando da circa due anni. Ammetto che le opere possano ricordare delle sculture ma l’utilizzo del non colore ha un significato lontano dal materiale marmoreo. Il bianco e il nero assoluti sono colori inesistenti in natura, come sono inesistenti i corpi all’interno dei rimandi anatomici drappeggiati.

Tre idee creative che ti piacerebbe fossero venute a te.

– Una canzone musicale “Green machine” dei Kyuss.
– Tagli di Fontana
– Il cinema di Ciprì e Maresco

Descriviti con tre aggettivi.

Divertente, cinico, malinconico.