Fulvio Pellegrini: la bussola del collezionista – La piramide dell’investitore

Nelle schede precedenti abbiamo esaminato I diversi fattori alla base di un investimento in arte.

Siamo adesso in grado di sintetizzare i principi alla base di un investimento che abbia le potenzialità di produrre anche ritorni economici.

Lo faremo attraverso la costruzione di un metodo empirico che riprenda le regole collaudate nei mercati finanziari internazionali.

Chiameremo questo metodo la PIRAMIDE DELL’INVESTITORE.

LE FASI CARATTERISTICHE DI UN INVESTIMENTO

Per costruire un portafoglio equilibrato, diversificato ed efficiente in finanza tre sono le fasi di analisi sottostanti: nell’ordine l’analisi strategica, l’analisi tattica e l’asset allocation (costruzione del portafoglio).

Queste tre fasi costituiscono la piramide di ogni investimento e le pietre miliari su cui si basa la gestione del risparmio.

ANALISI STRATEGICA

Alla base della nostra piramide troviamo i concetti di rischio e rendimento associabili ad ogni prodotto.

Il concetto di alto rischio uguale alto rendimento è un assioma in finanza: il grande guadagno è legato a rischi molto elevati, che possono essere alla base di grandi fortune o grandi perdite patrimoniali.

Ogni risparmiatore è portatore di un livello di rischio fisiologico. E’ un limite invalicabile per non andare oltre le proprie capacità, le proprie conoscenze, ed il proprio modo di essere.

Molte persone, infatti, non sopportano l’idea di perdere denaro, ciò procura loro ansia e psicosi che finiscono per condizionare negativamente la loro vita.

Determinare l’adeguatezza del livello di rischio per ogni investimento è essenziale per costruire un portafoglio finanziario adeguato.

Altro fattore è l’analisi fondamentale che costituisce l’insieme delle conoscenze necessarie per la scelta appropriata dei propri investimenti.

Come in tutti i campi non si può investire senza consapevolezza e senza padroneggiare almeno l’ABC della materia.

Prima d’investire occorre analizzare lo scenario macroeconomico, ovvero il sistema in cui si muovono i mercati finanziari. Occorre, poi, sapere le regole e le dinamiche dei mercati stessi, che sono differenti e complesse.

Va da sé che un investimento in azioni o in particolari prodotti (derivati in primis) richieda conoscenze un po’ più articolate e specifiche di un semplice investimento in titoli di stato alla portata di tutti.

ANALISI TATTICA

La diversificazione è un principio sempre più fondamentale nei moderni mercati globalizzati ed estremamente interconnessi. Come alla base di una sana alimentazione deve esserci una dieta variegata, diversificare è il concetto per ridurre i rischi ed avere buoni ritorni nel tempo.

Oggi investire in un solo paese o in un unico prodotto, rappresenta rischi maggiorati e minor redditività. La concentrazione è una variabile di negatività.

Negli attuali trend di mercato si è affermato anche un altro principio: la non correlazione, ovvero prodotti talmente diversificati che spesso sono tra loro alternativi per compensare l’alta volatilità (variabilità) che è fonte di rischio.

Negli ultimi dieci anni i mercati hanno evidenziato una particolare volatilità; la grave crisi del 2008, non è stata ancora assorbita e continua a destabilizzare i mercati con elevati rischi per i risparmiatori.

La definizione del fattore temporale è anch’esso essenziale per ripartire in maniera adeguata i gli investimenti che hanno ritorni variegati a secondo della loro tipologia e per non incorrere in crisi di liquidità.

La preparazione finanziaria, ovvero la conoscenza dei prodotti e dei mercati è un ulteriore fattore da considerare nella costruzione di un portafoglio personalizzato. Vi è un antico detto “non si compra ciò che non si conosce!”.

All’analisi comportamentale abbiamo dedicato interamente la scheda n. 11.

ASSET ALLOCATION

La costruzione di un portafoglio deve soddisfare le prime due fasi per definire:

  • Gli obiettivi dell’investimento coerenti con il livello di rischio/rendimento appropriati per ogni singolo risparmiatore.

  • La variabile temporale: la scelta del periodo opportuno (breve-medio-lungo) affinché ogni investimento produca reddito;;

  • Ma soprattutto la composizione del portafoglio deve soddisfare le esigenze complessive dell’investitore: non solo finanziarie, ma anche fiscali, successorie, e del patrimonio familiare, attraverso prodotti di qualità ed una gestione dinamica ed efficiente.

Un percorso che richiede comprovate competenze e professionalità per garantire la conservazione e l’accrescimento dei propri capitali nel tempo.

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