Gastone Biggi – Shanghai, 2011

L’esplosivo genio artistico di Gastone Biggi è arrivato fino in Cina, a Shanghai, in una delle città più all’avanguardia del mondo.

In uno scenario futuristico, tra moderni grattacieli e costruzioni maestose, l’esposizione è stata ospitata all’Urban Center, ovvero il museo di arte contemporanea più prestigioso della città che domina la centralissima piazza del popolo con il suo design accattivante e innovativo.

Ad accogliere l’antologica del fondatore del gruppo 1, curata da Gianluca Ranzi, una serie di personalità sia italiane che cinesi che hanno celebrato la mostra in tipico stile orientale.

Il percorso espositivo racconta la storia di Gastone Biggi: dalla realtà rarefatta e silente fino a quello che lui stesso definisce realismo astratto, come testimonia il Manifesto redatto nel 2005.
Viene quindi mostrato il processo di condensazione figurale che lo porterà via via verso una rarefazione del lessico pittorico sempre più accentuata.

Ed ecco allora che si va dalla figurazione alla pulsazione ritmica dei continui e delle variabili, passando per gli ormai rari e preziosi Campi e Cieli. L’interesse critico è stato particolarmente coinvolto dalle opere più recenti, come Eventi,Puntocromie e Fiori.

Un percorso che ha come denominatore comune la ricerca dell’essenza e non dell’oggetto, tradotta in un omaggio che la critica vuole fare a uno dei più grandi artisti dei nostri tempi: probabilmente l’unico ad essere riuscito davvero a infrangere ogni barriera territoriale per essere riconosciuto in tutto il mondo.