Fulvio Pellegrini – La Bussola del collezionista: IL MERCATO DOPO LA PANDEMIA

Dopo il drastico calo subito nel periodo della pandemia covid, il mercato dell’arte ha ripreso la sua crescita nel 2021.

Nel corso del 2020 il meccanismo del mercato ha subito una contrazione delle vendite del 22%, passando dal 64 miliardi di dollari del 2019 ai 50 miliardi del 2020.

Al centro della ripresa del 2021 vi sono le principali case d’asta a seguito di un ritorno della clientela che investe sicuramente per passione, ma anche con motivazioni meno legate all’emotività e più strettamente razionali.

Le tre principali major conducono la danza.

Nel primo semestre del 2021 (dati sinora disponibili) Christie’s ha fatto registrare un volume di 3,5 miliardi, segnando un + 13% rispetto al 2019, Sothebys’s presenta anch’essa 3,5 miliardi di fatturato con un + 16% rispetto al 2019 e Phillips un giro d’affari di mezzo miliardo di dollari.

Tra i dati in evidenza nei primi sei mesi del 2021 le transazioni di opere d’arte vendute: quasi 300.000 (+ 5%) e in particolare le opere definite “abbordable”, ovvero le opere con valore tra i 1.000 e i 20.000 dollari che hanno fatto segnare un + 13% rispetto al 2019.

Dopo quasi due anni straordinariamente pesanti il mercato ha ripreso a galoppare, coniugando migliori capacità di resilienza e di rinnovamento. Basti pensare al grande boom delle innovazioni digitali e tecnologiche introdotte nel settore che hanno reso obsoleti, in pochissimo tempo, i sistemi operativi usati qualche anno fa.

Un esempio indicativo per tutti le aste digitali e gli NFT che hanno rivoluzionato il comparto, attirando una componente sempre più numerosa di clientela giovane, soprattutto dei paesi emergenti, specie in Asia.

Tra i risultati d’asta in evidenza (indagine di Artprice) tra gli artisti che hanno segnato i migliori risultati in termini monetari si sono distinti nell’ordine:

  • Pablo Picasso con 352 milioni di dollari
  • Michel Basquiat con 303 milioni
  • Andy Warhol con 150 milioni
  • Claude Monet con 132 milioni
  • Banksy con 123 milioni.

Una curiosità: Botticelli, maestro rinascimentale, guadagna l’ottavo posto di questa speciale classifica mondiale dei big del mercato, a testimonianza di un recupero anche degli “old master”, sino a pochi anni fa trascurati.

Per ultimo, anche il segmento italiano, nella scia di quello internazionale, ha conosciuto un balzo. Secondo recenti statistiche il primo semestre 2021 ha messo a segno un significativo miglioramento, basti pensare che ha generato 180 milioni di fatturato registrando un + 9% sul 2019 e + 88% sul 2020.

Se le previsioni saranno confermate, il 2021 dovrebbe attestarsi tra le migliori annate del decennio a conferma che l’arte, anche dopo la pandemia, si rivela come forma d’investimento e di speranza per la ripartenza.


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